FED – possibile inasprimento tassi interesse

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Le condizioni economiche interne agli USA potrebbero giustificare un aumento di 0,25 punti percentule dei tassi di interesse.
Tale azione comporterebbe gravi conseguenze per molte economie emergenti.
Se l’Open Market Commitee subirà una caduta, gli USA dovranno attuare il primo rialzo dei tassi di interesse dopo quasi 10 anni di stasi.
E’ certo che un aumento dello 0,25 sarebbe un piccolissimo passo di adeguamento alle condizioni economiche nazionali, ma getterebbe il seme per una progressiva normalizzazione  dei tassi di interesse, che potrebbero avvicinarsi alle condizioni di economia pre-crisi.
Con una disoccupazione che si attesta al 5%, un’inflazione contenuta ed una prospettiva di crescita del PIL gli USA danno un’immagine forviante di ciò che potrebbero essere le reali prospettive economiche nazionali e mondiali.
I prezzi al consumo sono rimasti bassi, con un tasso di inflazione medio del 1,8%, ma la necessità di normalizzare il debito pubblico può portare a fare passi sino ad ora mai contemplati.
Con il rafforzamento del dollaro e la prospettiva di una salita dei tassi di interesse, potrebbe portare ad una situazione insostenibile del debito pubblico, creando una situazione assimilabile alla crisi asiatica di fine 1990, in cui il rallentamento delle economie hanno portato alla fuga di capitali ed alla svalutazione.
Tutto ciò porta inevitabilmente a rendere insolventi le aziende e le banche, come anche interi paesi che si appoggiano sulla valuta USD.
I governi europei continuano agire seguendo le individuali volonta nazionali, senza perseguire una politica economica monetaria europea di valorizzazione degli asset congiunti.
Ogniuno di essi agisce secondo le proprie momentanee necessità, tralasciando la visione d’insieme sia europea che mondiale.

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