15-16 Ottobre 2015 : Bruxelles : i leader e capi di stato affrontano il tema dei migranti, si analizzano anche i dossier Libia, Siria e Turchia.
Renzi ha ribadito di voler lavorare per la pace e non per una mera idea astratta, perfetto … ma come…. il linguaggio politichese non porta effetti nella vita reale!!!
E’ Iniziato oggi a Bruxelles il quarto Consiglio Europeo sul tema dei migranti e richiedenti asilo.
Sono 28 leader degli Stati membri che tentano di sbloccare l’impasse creatasi dopo le decisioni promosse dalla Commissione, con i rinforzi promessi a Frontex di là da venire e una serie di incomprensioni tra i Paesi sulla funzione degli hotspots.
Dei 2,3 miliardi richiesti dalla Commissione per i trust fund in favore di Siria e Africa, sono stati raccolti solo la miseria di 17 milioni (fatti pervenire al fondo da Germania, Italia, Lussemburgo e Spagna), mentre sono solo 41 gli agenti forniti dagli Stati a Frontex, dietro una richiesta di 775 unità.
In tal senso vanno lette le dichiarazioni rilasciate alla vigilia della due giorni di Bruxelles dal presidente della Commissione Jean Claude Jincker, che ha detto di “esigere il rispetto degli impegni presi”, anticipando che a breve, tra le altre cose, la Commissione formulerà una proposta sull’immigrazione regolare.
Interventi sulla revisione del Trattato di Dublino, oggetto di sicuro scontro tra le diverse anime UE, verranno invece promossi solo a partire da marzo. Prima, questo il senso delle parole di Juncker, è necessario affrontare concretamente l’emergenza.
In tema di difesa delle frontiere esterne, il Consiglio Europeo dovrebbe poi dare il via libera al piano congiunto con la Turchia, come parte di un più vasto programma di cooperazione sulla base di impegni già presi dall’UE con Ankara.
E a proposito di difesa delle frontiere esterne e della missione Eunavfor, l’assise europea dovrebbe ribadire il pieno sostegno per il governo di unità nazionale libico.
In merito al capitolo forse più delicato, il dossier siriano, su cui il Consiglio degli Esteri aveva lunedì scorso dato risposte non univoche.
Se nel documento firmato dai 28 ministri degli Esteri si fa menzione ad un impegno dell’UE a coinvolgere i principali attori della regione come Arabia, Turchia, Iran e Iraq per la gestione di una transizione politica sullo sfondo di un allontanamento di Bashar al Assad, era stato la stessa responsabile della politica estera EU Federica Mogherini, a contraddire parzialmente questa linea, parlando della necessità che l’UE agisca in sinergia con le Nazioni Unite “per coinvolgere tutti i principali attori della comunità internazionale nel senso più ampio”.