Prendendo al volo ciò che è accaduto a Parigi, un funzionario del governo della Polonia ha detto ai media locali che Varsavia si ritira dal suo impegno per ospitare i rifugiati nell’ambito dei mandati pattuiti da Bruxelles
Commentando gli attacchi in un editoriale polacco, wPolityce.pl, portale di notizie, il ministro per gli Affari europeo designato Konrad Szymanski ha notato che il suo governo non ha accettato le misure di trasferimento del mandato UE ed ora, “di fronte ai tragici eventi di Parigi, non vediamo la fattibilità politica di attuare la decisione di trasferire i rifugiati “.
Szymanski, una delle figure più importanti della Legge della destra nazionalista e Partito della Giustizia, che ha sconfitto i suoi moderati oppositori di destra nelle elezioni del mese scorso, ha osservato che “gli attacchi a Parigi indicano la necessità di una revisione ancora più profonda della politica europea in materia crisi dei migranti “.
Il funzionario ha aggiunto che “l’Europa deve mettere urgentemente sulle proposte all’ordine del giorno i controlli alle frontiere esterne dell’Unione europea, e quelle volte a combattere la crisi alla fonte, in accordo con i paesi terzi.”
Non è chiaro esattamente a quali paesi terzi Szymanski si riferiva , e se il governo siriano, a lungo demonizzato dagli alleati di Varsavia od a Washington.
Human Rights Watch – il direttore UE Lotte Leicht – ha criticato i commenti di un ministro, tweettando che le dichiarazioni di Szymanski sono state una “risposta ridicola ed ignorante” per cio che concerne gli attacchi terroristici, e dei rifugiati “in fuga dalla guerra e la persecuzione”.