Anni di auto-inganno e cecità selettiva hanno portato alla disabilità intellettiva le élite europee
Di Ben-Dror Yemini
Da una decina di giorni l’Europa è in preda a forte agitazione a seguito degli attentati terroristici di Parigi e alle informazioni di intelligence secondo cui i jihadisti dello “Stato Islamico” (ISIS) stanno progettando ulteriori attacchi contro la Francia, la Germania, il Belgio, l’Italia, la Svezia.
Ma quella stessa Europa, in piena confusione mentale, è indaffarata a sostenere le manovre avviate dalla campagna per il boicottaggio anti-israeliano, trasformata in agenzia propagandistica di Hamas. E stiamo parlando della stessa Hamas che invoca l’occupazione di Roma, esattamente come fa il capo dell’ISIS.
Ma l’Europa si rifiuta di ascoltare.
Un autorevole giornale come il settimanale tedesco Der Spiegel non ha mai riferito che il professor Yunis Al Astal, uno dei pastori spirituali di Hamas nonché membro del parlamento dell’Autorità Palestinese, ha invocato a nome del suo movimento “l’occupazione di Roma, di tutta l’Europa e delle due Americhe”.
Ed ha omesso di segnalare che il canale televisivo di Hamas invoca l’uccisione non solo degli ebrei, ma anche “dei cristiani, fino all’ultimo di loro”.
Un giornale illuminato come Der Spiegel non ha mai interpellato il suo governo o l’Unione Europea chiedendo il motivo per cui continuano a finanziare l’Autorità Palestinese pur sapendo che quei fondi servono per pagare terroristi che si gloriano d’aver ucciso a sangue freddo ebrei innocenti. E stiamo parlando di terroristi che, se solo potessero, sferrerebbero un attentato anche contro la sede del giornale. Il brillante giornale si occupa soltanto delle iniziative dei sostenitori dei terroristi che promuovono il boicottaggio contro Israele.
Se qualcuno pensava che l’Europa si sarebbe svegliata dalle sue illusioni, è meglio che si ricreda.
Il terrorismo non rende più lucidi i drogati di auto-illusione.
Anni e anni di “se solo fossimo più gentili con loro, tutto andrebbe bene”; anni e anni ad accusare gli ebrei – cioè, Israele – di trattare i palestinesi come i nazisti trattavano gli ebrei; anni di cecità totale rispetto al rifiuto palestinese di ogni proposta di pace e anni di auto-lavaggio del cervello hanno portato alla disabilità intellettiva le élite occidentali in generale, ed europee in particolare.
Bisogna sperare che l’Europa riesca ad affrontare il terrorismo con maggiore lucidità e onestà intellettuale di quanta ne abbia avuta nell’affrontare il conflitto israelo-palestinese.
Bisogna sperare e pregare che il terrorismo non colpisca di nuovo in Europa: il terrorismo non apre gli occhi alle élite, anzi tende a spingerle sempre di più verso l’auto-inganno.
Il problema non è la confusione creata dalle norme sull’etichettatura discriminatoria dei prodotti.
Il problema è molto più grave, e non dovremmo trascurare questa forma di disabilità mentale perché influenza l’opinione pubblica, e poi anche le élite politiche.
Non possiamo permetterci di minimizzarla.
(Da: YnetNews, 24.11.15)