Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha respinto l’ipotesi di colloqui con il principale partito filo-curdo della Turchia su una nuova costituzione, a causa dell’atteggiamento “irrispettoso” della sua leadership.
L’esclusione del premier del Partito Democratico del Popolo (HDP) dalle discussioni entra nell’onda dell’implacabile campagna militare turca contro i curdi nel sud-est del Paese.
“Non è opportuno accettarli (HDP) come negoziatori dopo i loro commenti irrispettosi e provocatori”, ha detto Davutoglu in una conferenza stampa prima di partire per la Serbia.
Il Pkk ha combattuto per molti anni contro la Turchia, finché non è stato firmato un cessate il fuoco nel 2013. La tregua è stata messa in crisi dalla guerra in Siria, che ha rafforzato il ruolo dell’Unità di protezione del popolo (Ypg).
Il Partito dell’unione democratica (Pyd), un partito indipendentista curdo fondato nel 2003 nel nord della Siria. Il Pyd è affiliato al Pkk.
I combattenti curdi della Siria noti come Unità di protezione del popolo (Ypg), che sono il braccio armato del Partito dell’unione democratica e sono sostenuti dagli Stati Uniti.
Secondo alcuni analisti, Ankara vuole aiutare gli Stati Uniti nella guerra contro lo Stato islamico, mentre gli attacchi al Pkk sono solo una specie di avvertimento.
Secondo altri, il vero obiettivo di Ankara è proprio quello di distruggere i curdi e in particolare il Pkk, soprattutto per ragioni di politica interna.
Alle elezioni del 7 giugno il partito del presidente Recep Tayyip Erdoğan ha perso la maggioranza assoluta in parlamento, soprattutto a causa del successo del Partito democratico dei popoli (Hdp), una nuova formazione che gli ha sottratto consensi tra gli elettori curdi perché si batte per i diritti della loro minoranza.
Come ha scritto il giornalista del Guardian Gwynne Dyer, “Se Erdoğan vuole formare un governo di coalizione (o anche vincere nuove elezioni) ha bisogno del sostegno dell’estrema destra: si tratta però di ultranazionalisti contrari alla prospettiva di stringere un accordo con i curdi.
Per convincerli, quindi, ha cominciato a bombardare il Pkk”.
Le forze di sicurezza turche stanno imponendo il coprifuoco in diverse città curde nel sud est della Turchia.
Le operazioni segnano una nuova escalation nel conflitto con il PKK dopo una fragile tregua terminata nel mese di luglio dopo anni solo due anni e mezzo.