L’Iran è pronta ad aprire una banca offshore in una delle sue isole del Golfo “entro un mese”, secondo un rapporto dall’agenzia ufficiale Irna-
Il paese continua a cercare un modo per aggirare le restrizioni sui pagamenti internazionali.
La banca sarà allestito su Kish Island, località che negli ultimi decenni è stata sviluppata come destinazione turistica e zona di libero scambio.
L’obiettivo è quello di sfruttare la crescente domanda per le transazioni bancarie transfrontaliere, secondo i commenti di Ali Jirofti, vice capo dell’Organizzazione Kish Free Zone.
La banca off-shore sarà in grado di trasferire denaro e agevolare le attività di investimento nazionali ed esteri.
Finora non c’è stata alcuna conferma da parte della Banca centrale dell’Iran di una nuova istituzione e di una concessione in licenza, ma Jirofti dice che sarà istituita ed operativa in luglio.
Se ciò avverrà veramente, potrebbe svolgere un ruolo utile per un paese che è ancora alla ricerca di un modo per sfruttare il sistema finanziario internazionale.
Le banche iraniane hanno lottato contro le sanzioni punitive degli ultimi anni ed il sistema bancario complessivo è debole e necessità di un’urgente ricapitalizzazione.
Anche se le sanzioni sono state tolte in molte banche, esistono ancora immense difficoltà nel trovare controparti disposte a lavorare con loro.
La maggior parte delle grandi banche internazionali rimangono riluttanti nel lfare affari con l’Iran, per paura di violare le restanti sanzioni degli Stati Uniti contro il paese.
Forse per coincidenza, una notizia recente ha suggerito che il governo degli Stati Uniti sta valutando di cambiare le sue regole per consentire l’Iran di usare liberamente i dollari per le transazioni con le istituzioni finanziarie off-shore.