Nel corso di un incontro con la presidente della Corea del Sud Park Geun-hye, il capo di Stato cinese Xi Jinping ha fatto sapere che Pechino si oppone fermamente al dislocamento di elementi del sistema della difesa missilistica americana THAAD nella penisola coreana, riferisce l’agenzia di stampa Xinhua.
“Una decisione non appropriata della questione non contribuirà a garantire la stabilità strategica nella regione e potrebbe esacerbare i conflitti esistenti,” — ha detto Xi Jinping in un incontro bilaterale con la Park Geun-hye a margine dei lavori del G20.
Il sistema THAAD (Terminal High Altitude Area Defense) è stato progettato per intercettare missili di piccolo e medio raggio in volo ad alta quota.
A Seul sostengono che il raggio d’azione dei missili non supera i duecento chilometri e il sistema di difesa missilistica è rivolto esclusivamente per contrastare eventuali provocazioni della Corea del Nord.
Secondo le attese, il sistema THAAD sarà schierato in Corea del Sud entro la fine del 2017.
In risposta al piano di dislocamento di THAAD, Pyongyang ha minacciato di intraprendere “misure fisiche” contro il progetto. Anche Cina e Russia hanno espresso preoccupazione per le intenzioni di Washington e Seul.
Il ministero della Difesa della Corea del Sud il 15 agosto ha rilasciato una dichiarazione, promettendo di minimizzare i danni all’ambiente e i disagi alla popolazione locale per lo schieramento del sistema di difesa missilistico americano THAAD nella penisola coreana.
La Russia ha ripetutamente affermato di essere categoricamente contraria al dislocamento dei lanciamissili THAAD in Corea del Sud con la scusa della minaccia nucleare di Pyongyang.
Questi complessi missilistici sono in grado di monitorare obiettivi balistici e aerei fino ad una distanza di 1.500 chilometri: detto in altri termini, dalla piccola Corea del Sud è possibile monitorare in profondità i territori di Russia e Cina.
Una risposta adeguata a Washington potrebbe essere quella di creare uno scudo anti-missile unificato da parte di Russia e Cina, ha dichiarato l’esperto militare Vladimir Yevseyev: — La conseguenza del dislocamento del sistema di difesa missilistica americano in Corea del Sud è il proseguimento del riavvicinamento tra Mosca e Pechino.
In particolare nel campo della difesa missilistica.
La Cina ha radar che possono fungere da sistemi di avvertimento da attacchi missilistici.
La Russia ha 2 stazioni radar di rilevamento a distanza tra le più moderne: “Voronezh-M” e “Voronezh-DM”.
I radar di nuova generazione nelle regioni di Kaliningrad e Irkutsk fanno parte di un unico sistema integrato di allerta contro eventuali attacchi missilistici.
Controlla operativamente tutti i cieli e lo spazio intorno al perimetro dei confini russi in un raggio di 11mila chilometri.
Per la precisione, il grado di rilevazione e la capacità di cambiare rapidamente la direzione del monitoraggio e l’angolo di ricezione del segnale, il sistema russo non ha analoghi nel mondo.
Le difese missilistiche di Russia e Cina possono completarsi a vicenda.
Inizialmente la cooperazione potrebbe essere limitata ad un centro per lo scambio di informazioni, rileva Vladimir Yevseyev: — In precedenza una cosa simile si prevedeva tra la Russia e gli Stati Uniti.
Ora è fattibile realizzarla con Pechino.
Questo centro potrebbe essere istituito a Mosca e Pechino, dove confluirebbero tutte le informazioni per il rilevamento di un attacco missilistico e lo scambio di dati avverrebbe in tempo reale.
Il passo successivo diventerebbe lo svolgimento di esercitazioni congiunte sulla difesa missilistica nel poligono russo di Ashuluk.
La Cina ha laser da combattimento, che sono in grado di colpire gli obiettivi nello spazio vicino.
Questa esperienza è stata sperimentata di recente: un satellite giapponese è stato accecato e di fatto messo fuori uso.
La Russia non usa ancora questi laser in modalità combattimento.
Inoltre la Cina sta sviluppando un analogo del sistema americano Aegis, la versione marina di un arma di difesa missilistica.
La Russia ha un sistema di difesa missilistica nella provincia di Mosca, che non ha la Cina, in grado di intercettare elementi distruttivi ad altitudini fino a 60 chilometri.
Pertanto la Russia e la Cina hanno molto da offrirsi a vicenda.
Se decideranno di schierare un sistema comune di difesa missilistica, sarebbe una risposta logica al dispiegamento della difesa missilistica degli Stati Uniti in Corea del Sud.
La scorsa primavera a Mosca si sono svolte le prime esercitazioni congiunte tra Russia e Cina sulla difesa missilistica con l’uso di simulazioni al computer.
Il passo successivo potrebbe essere l’intercettamento comune di obiettivi balistici a distanza nel poligono russo di Ashuluk, nella regione di Astrakhan, se la diplomazia della Corea del Sud, non ascoltando le proteste, lancerà la costruzione di un sistema di difesa missilistica degli Stati Uniti nella penisola coreana.