LATTE : Atrocità commerciali – danni ai neonati

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Per il suo sano potere il latte dovrebbe essere uno dei componenti fondamentali dell’alimentazione quotidiana degli esseri umani, costituendo l’alimento primordiale per eccellenza di tutti mammiferi.

Il neonato aumenta il suo peso corporeo e la sua struttura nutrendosi esclusivamente di latte dal quale riceverà anche informazioni energetiche , per tale ragioni le qualità organolettiche e nutrizionali del latte diventano molto importanti e possono variare in base alla specie animale di provenienza , poiché in generale il latte è composto da sostanze proveniente dal sangue per filtrazione diretta e da componenti sintetizzati dalla ghiandola mammaria .

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Dal punto di vista quantitativo per ogni litro di latte secreto vengono filtrati circa 900 litri di sangue a dimostrazione della straordinaria attività di sintesi della ghiandola mammaria.

PER POTER CAPIRE IL MODO CON IL QUALE LE AZIENDE COMMERCIALI ALTERANO LE PROPRIETA DI QUESTO ALIMENTO BISOGNA INANZITUTTO CAPIRE LA SUA COMPOSIZIONE ED EFFETTI SUL NOSTRO ORGANISMO

La sua composizione chimica fornisce all’organismo una serie di componenti che si trovano in stati fisici diversi, infatti :

  • i grassi sono presenti sotto forma di emulsione fatto che spiega la digeribilità da parte dei neonati e dei bambini ;
  • la caseina come sospensione colloidale ;
  • i sali, il lattosio e le sieroproteine in soluzione .

Questo spiega la facilità con la quale i suoi componenti possono essere separati per produrre i diversi derivati.

Alimento completo, il latte contiene proteine , glucidi, lipidi, vitamine liposolubili quale A,K,E,e sopratutto D, ed idrosolubile quali gruppo B , riboflavina , acido pantotenico ; nonché sali minerali quali potassio fosforo e sodio ma anche cloro , magnesio ed una minima quantità di ferro .

Le proteine del latte sono tra le sostanze più digeribile , inoltre le sieroproteine rappresentano la componente più importante sotto il profilo nutrizionale in quanto contengono tutti gli aminoacidi essenziali ( essenziali perché non possono essere sintetizzati dal nostro organismo ) ed in particolare una quota notevole di lisina rendendo quest’alimento bilanciato con i cereali ( poveri di lisina).

I glucidi invece vengono rappresentati principalmente dal lattosio sintetizzato dalla ghiandola mammaria a partire da galattosio e glucosio, questo faciliterà l’assorbimento del calcio a livello del tenue e, nel colon, induce lo sviluppo della microflora lattica che determina una fermentazione .

Inoltre ricordiamo che il galattosio nel latte è fondamentale in quanto rientra come componente dei galattolipidi , che si riscontra in varie concentrazioni in tutte le cellule dell’organismo specie in quelle del tessuto nervoso.

L’assorbimento intestinale avviene per mezzo della beta-galattosidasi , la cui carenza è alla base delle intolleranze in quanto associata all’insufficiente colonizzazione intestinale da parte della microflora lattica .

I lipidi sono costituiti principalmente da trigliceridi , colesterolo e fosfolipidi, essi sono organizzati come globuli sferici avvolti da una membrana lipoproteica ed hanno una temperatura di fusione inferiore a quella corporea .

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Gli effetti del latte sulle nostre funzioni organiche sono molteplici :

Il latte è un vero e proprio tessuto la cui composizione risulta completa ed equilibrata .

I suoi grassi sono inglobati all’interno di altri componenti e veicolano tutte le microsostanze in armonico equilibrio.

Per questo motivo è l’alimento più adatto negli organismi in crescita ma anche nell’età avanzata. Infatti viene spesso apprezzato dagli anziani che spesso lo usano di sera come cena sfruttando inconsapevolmente il suo potere sedativo e induttore del sonno .

Il latte assicura una seri di vantaggi ai principali organi:

  1. non provoca irritabilità epatica , in quanto le proteine sono associate ad uno zucchero di facile gestione come il galattosio , inoltre il fegato si giova degli zuccheri contenuti nel latte per le sue operazione biochimiche .
  2. non sollecita in modo improprio il rene in quanto privo di scorie azotate e dotato di una spiccata azione diuretica
  3. non impegna il pancreas in quanto il rapporto tra glucidi e proteine ed equilibrato , ed a una composizione lipidica che frena il metabolismo degli zuccheri.

4.sostiene il sistema muscolare e l’apparato cardiovascolare che si giova degli zuccheri e dell’equilibrio tra calcio e potassio.

5.svolge un effetto sedativo sul sistema nervoso attraverso il suo contenuto di serotonina

Viene messa in discussione la sua genuinità segnalando le numerose modifiche legate ad effimere mode alimentari ( latte scremato, vitaminizzato, aromatizzato) , ed ad esigenze commerciali di preparazione e distribuzione del prodotto ( latte UHT, latte in polvere ) .

Il latte commerciale perde in buona parte quei caratteri di alimento primordiale dopo aver subito manipolazione allo scopo di renderlo igienicamente sicuro e commercialmente vantaggioso ad esempio viene ridotto il contenuto di grassi ottenendo in questo modo il latte scremato e parzialmente scremato , spesso il latte scremato è ottenuto con l’uso di acidi e successivamente disidratato , zuccherato con saccarosio o con destrina e maltosio , oppure si effettua una omogeneizzazione per ridurre le dimensioni dei granuli lipidici, un altro processo e il trattamento termico : la pastorizzazione consiste nel riscaldare il latte ad 72°C per 15 secondi disattivando la maggior parte dei microorganismo, mentre gli altri vengono mantenuti inerti dalla conservazione a bassa temperatura, l’esclusione invece di lattosio lo porta in disequilibrio tra proteine e lipidi   .

Esistono molte differenze tra il latte naturale e quello commerciale : in particolar modo nell’uso quotidiano , quello commerciale non dovrebbe mai essere riscaldato in quanto ha già subito una serie di variazione di temperatura in seguito alle quali le proteine si sono denaturata , provocando una ennesima denaturazione delle proteine con la conseguenza di una riduzione della digeribilità ed aumento notevole del potere allergogeno , al contrario del latte naturale appena munto che deve essere riscaldato per ottenere la necessaria sterilità con minima denaturazione .

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Attenzione quindi alla schiuma del latte aggiunta nel cappuccino , modalità sconsigliata in quanto causa una difficoltà digestiva immediata e un danno epatico nel tempo. Infatti l’azione dell’elevata temperatura provoca una denaturazione completa delle proteine del latte e una saturazione dei lipidi .

Volendo , si può avere la prova tangibile di tale controindicazione prendendo 3 volte al giorno un cappuccino per due o tre settimane al termine della quale si potranno verificare i danni subiti sulle proprie analisi del sangue confrontandole con quelle precedenti , in particolar modo , transaminasi, bilirubina, colesterolo con aumento dei valori , dovuti dalla schiuma del latte che si trova nel cappuccino.

 

MA PERCHE IL LATTE VACCINO CREA IN MOLTI BIMBI ED ADULTI DIFFICOLTA DI DIGERIBILITA ?  

Il latte vaccino per l’alimentazione del neonato e comunque da considerare improprio anche se per i bisogni vitali il neonato sarà predisposto ad assumere tutto quello che può ricavare da questo alimento,   ciò avviene anche se si tratta di latte artificiale .

In effetti l’assunzione del latte vaccino e/o artificiale   pone le basi per possibili reazioni allergiche specie nei neonati , con formazione degli anticorpi contro allergeni specifici del latte .

Le proteine di latte vaccino possono essere la causa di allergie e determinare l’insorgenza di varie manifestazione che possono localizzarsi all’intestino , alla cute o all’apparato respiratorio .

L’allergia alle proteine del latte possono verificarsi in qualsiasi età tuttavia si riscontrano maggiormente nell’ infanzia .

I fattori possono essere diversi :

  • deficit nei primi anni di vita dei meccanismi immunitari destinati all’esclusione e all’eliminazione degli antigeni;
  • immaturità funzionale e strutturale della mucosa intestinale ;
  • infezione intestinali molto frequenti nell’infanzia che aumentano la permeabilità della mucosa; l’aumento del numero di vaccinazioni obbligatorie ;
  • precoce e non corretta introduzione del latte vaccino nella dieta del lattante .

Le conseguenze possono portare all’insorgenza di allergie gastrointestinali con diarrea , vomito e coliche addominali, mentre a carico dell’apparato respiratorio si possono manifestare rinite , asma ed episodi broncopneumonici ricorrenti. Il disturbo più frequente è a carico della cute ed è rappresentato dall’eczema cutaneo .

La ragione principale per la quale il latte ed i suoi derivati è sempre potenzialmente allergogeno è dato da un errore frequente nel passaggio dal latte materno a quello vaccino al momento dello svezzamento . Infatti l’intestino del neonato , biologicamente predisposto a riconoscere come “proprio” il latte materno , non è in grado di difendersi efficacemente da un alimento proposto simile nella struttura e composizione di base ma profondamente diverso dal punto di vista genetico e molecolare .

Come se non bastasse , il latte intero fresco disponibile sul mercato è in realtà un miscuglio di latte provenienti da mucche geneticamente differenti, da allevamenti diversi, e non di rado da zone geograficamente distanti migliaia di chilometri dal luogo di consumo .

( Ricordiamo che tutte le sostanze inorganiche presente nel latte , sebbene come già anticipato derivano dal plasma , si riscontrano in una concentrazione diversa da quella ematica , più precisamente, le ceneri del latte hanno una composizione molto simile a quella delle ceneri totali destinata al piccolo mammifero attraverso il latte . Questa osservazione evidenzia che l’epitelio mammario elabora una determinata miscela salina particolarmente adatta al poppante della rispettiva specie .)

Se a tutto questo si aggiunge il fatto che nel latte possono essere presenti residui metabolici di integratori , ormoni, antibiotici e antimicotici , diventa comprensibile l’aumento preoccupante di patologie allergiche nella prima infanzia .

Nell’ambito di queste considerazione il pericolo più grave è costituito dalla frode commerciale , non tanto remoto , di far bere ai bambini del latte addizionato con polvere di calcio oppure composto da latte fresco e latte in polvere .

Danni incalcolabili si sono verificati con il cosiddetto latte “umanizzato”  proposto alle madri dall’industria farmaceutica attraverso avvincenti campagne pubblicitarie tanto che attualmente i pediatri stanno rivalutando e rivalorizzando l’importanza del latte materno come fattore di buona salute e di prevenzione delle patologie infantili .

Terrei a precisare per i più scettici il contenuto tanto sponsorizzato dalle aziende farmaceutiche e definito “umanizzato” : non è altro che latte di mucca lavorato e trasformato in modo tale da assomigliare al latte materno.

Come quest’ultimo contiene 70g di lattosio ogni litro ma la percentuale di proteine è molto superiore mentre manca notevolmente la Taurina,aminoacido importantissimo nel neonato è presente 10 volte meno del dovuto . Inoltre una parte dei grassi viene sostituita con degli oli vegetali raffinati e trasformati , privi di qualsiasi forza attiva biologica , infine sono presenti anche vitamine artificiali e un eccesso di lattosio.

Dato che la presenza di solo lattosio può provocare nel bambino rigurgiti e coliche , vengono aggiunti altri zuccheri ( destrine , maltosio) in modo da evitare simili inconvenienti e predisponendo di conseguenza il neonato al diabete .

Inoltre e ben noto la presenza in alcuni latte “umanizzato” di una microtossina estremamente pericolosa detta AFLATOSSINA proveniente dai panelli dati in pasto al bestiame e suscettibile di passare nel latte .

Nonostante queste varie situazioni esistono accorgimenti tali da ridurre al minimo le conseguenze negative derivate da un non corretto passaggio dal latte materno a quello vaccino .

L’ideale e l’impiego del latte vaccino dopo un tempo sufficiente di allattamento materno , si considera sufficiente dai 5 agli 8 mesi, utilizzando un latte proveniente da un solo allevamento e possibilmente da una sola mucca .

Poiché questo è possibile solo in alcuni casi l’unica soluzione concreta è quella di preparare l’intestino del neonato al latte vaccino con gradualità, effettuando delle piccole aggiunte di latte vaccino fresco di buona qualità diluito con acqua al 75% ( 25% di latte, 75% d’acqua ) per poi passare al 50% per poi passare al 75% di latte e 25% d’acqua .

Questa metodica avviene in modo lento e progressivo tale da non provocare disturbi quali meteorismo spasmi o altri fenomeni fermentativi per alcune settimane.

In questo modo si permetterà al sistema enzimatico ancora prematuro del neonato di predisporsi alla digeribilità dell’alimento nuovo ma anche alla mucosa intestinale, sede di importanti strutture del sistema immunitario di avere il tempo di “imparare ” e “riconoscere” le sostanze estranee limitando al massimo il pericolo allergogeno.

Da ricordare che il latte di pecora è più ricco di lipidi , proteine e sali , questa ricchezza può essere sfruttata terapeuticamente nei soggetti che necessitino un intensa ristrutturazione organica dopo una malattia invalidante , attività lavorativa intensa o periodi di alimentazione carenziale .

Tuttavia il latte di pecora è difficile da digerire rispetto a quello di mucca o di capra pertanto viene controindicato nei casi di allergie od intolleranza al latte .

Differente invece è il latte di capra dove le sostanze potenzialmente allergogeno presenti sono notevolmente inferiori al latte di mucca o di pecora , rendendolo particolarmente predisposto a coloro che hanno allergie .

K.G.

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