Anonymous all’attacco dell’Arabia per salvare il giovane Nimr

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Il gruppo di hackers Anonymous ha messo nel mirino l’Arabia Saudita per le sue terribili violazioni dei diritti umani. Alla condanna a morte nei confronti del diciassettenne Mohammed al-Nimr è seguita un’ondata di attacchi contro i siti governativi del paese.

Il giovane Nimr è stato condannato a morte per mezzo di crocifissione con l’accusa di attività anti-governative commesse nel 2012. La corte nazionale dell’Arabia Saudita ha respinto l’appello finale di Nimr ed ora la condanna può venire eseguita in qualunque momento.

Manifestanti con dei cartelli a favore della liberazione di Nimr
Manifestanti con dei cartelli a favore della liberazione di Nimr
“Ali Mohammed al-Nimr  è un giovane innocente che è stato condannato a morte e non staremo fermi a vedere. La sentenza è stata oggetto di appello, ma l’udienza di esamina del ricorso si è svolta a porte chiuse ed esso è stato respinto” — si legge nel comunicato del gruppo di attivisti-hackers che si è mobilitato per la liberazione di Nimr, aggiungendo che il giovane è stato sottoposto a torture e privato dell’assistenza legale — “La polizia ha costretto Nimr a firmare una confessione che ha poi fornito le basi per il processo contro di lui. Ora, che tutte le vie legali sono state tentate senza successo, Nimr può venire crocefisso in qualunque momento.”

Anonymous ha dato il via ad una campagna per la liberazione del giovane, marchiata con l’hashtag #OpNimr e condotto alla loro maniera: i siti governativi sono stati attaccati e messi offline.

Speriamo che ci ascoltiate questa volta e rilasciate il giovane. Voi siete un virus e noi la cura”.

anonimus

Tra le pagine attaccate da Anonymous figurano il sito del Ministero della Giustiza dell’Arabia Saudita (www.saudinf.com), il Ministero del Servizio Civile (www.mcs.gov.sa), il Ministero dell’Istruzione (tabukedu.gov.sa), PSATRI,  ed anche il sito di Saudi Airlines (saudiairlines.com).  Dopo il blocco i siti ora sono di nuovo online, ma Anonymous promette battaglia:

“Centinaia di persone innocenti muioni ogni anno a causa del governo saudita, e per questo ora lo puniremo”.

Nimr è stato arrestato nel 2012, dopo aver partecipato ad una protesta. E’ stato riconosciuto colpevole per essersi unito ad un gruppo militare ed aver attaccato i poliziotti. Tra le altre accuse che gli sono state mosse, anche quella di aver usato un blackberry per incoraggiare altri giovani ad unirsi alla protesta.

L’ONU ha definito il processo “non conforme agli standard internazionali” ed ha chiesto all’Arabia Saudita di fermare l’esecuzione. Amnesty International sostiene che Nirm è stato torturato e costretto a confessare.

La sentenza di morte significa che Nimr verrà decapitato prima che il suo corpo venga mostrato in pubblico.

 

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