L’ Egitto ha intensificato gli sforzi in tutto il paese per frenare l’estremismo e prevenire la radicalizzazione attraverso una campagna aggressiva di sorveglianza e monitoraggio di predicatori.
Dal mese di agosto di quest’anno, le telecamere sono state collocate all’interno delle moschee in tutto l’Egitto, a cominciare da quelli principali prima che fossero distribuite alle moschee in tutto il paese.
Le telecamere servono per controllare sermoni e altre attività della moschea al fine di individuare e rispondere rapidamente al pensiero islamista e la propagazione al loro interno.
Il Ministero della Dotazioni religiosi già chiuso circa 27.000 moschee non autorizzate al fine di consolidare tutti i luoghi religiosi di culto sotto l’autorità governativa. Il governo ha sostenuto che nelle moschee non regolamentate è stata riscontrata una proliferazione di predicatori radicali e di giovani seguaci rivolti all’estremismo.
Il governo ha anche proscritto tutti i testi della Fratellanza Musulmana dalle biblioteche nelle moschee e vietato alle librerie di ottenere nuovi libri senza l’approvazione del governo.
Controllo dei predicatori : Solo quelli con un permesso dal ministero delle Dotazioni religiosi in grado di fornire sermoni o insegnare.
Tutti gli imam sono stati costretti a firmare un modulo ripudiando i Fratelli Musulmani e tutti i gruppi terroristici.
Da quando il presidente Abdel-Fattah el-Sisi è stato eletto l’Egitto è stato impegnato in una lotta disperata contro l’islamismo. Dal mese di ottobre 2014, il governo egiziano ha riconosciuto ufficialmente lo Stato islamico come un discendente ideologica dei Fratelli Musulmani.