Soffrendo dal peggiore tasso di senza casa negli Stati Uniti, le Hawaii hanno dichiarato lo stato di emergenza per favorire la rapida costruzione di nuove case per coloro che non hanno alloggio.
“Stiamo cercando opzioni per coloro che sono senza casa per trasferirli in un rifugio di emergenza, ma il più grande deficit del sistema è lo spazio di accoglienza per le famiglie”, lo ha detto il governatore democratico David Ige in una conferenza stampa.
“Così il proclama di emergenza ci permetterebbe di creare centri di accoglienza per le famiglie in modo rapido.”
Su una popolazione di 1,4 milioni di Hawaiiani ha 7.260 persone ufficialmente registrate “senza casa” – il tasso più alto del paese. Il numero è aumentato del 23 per cento rispetto l’anno scorso solo, come parte di una tendenza a lungo termine.
Una somma di $ 1.3 milioni è stato designata per la costruzione di un nuovo ricovero, manca però il sito che non è ancora stato scelto e che sarà in grado di ospitare 15 famiglie contemporaneamente.
Di recente sulle isole si è adottata la misura di installare container adattati, con bagno in comune.
Una soluzione a lungo termine sarebbe dare l’alloggio permanente ai senzatetto nel settore privato.
Un programma chiamato Housing First darà ai proprietari incentivi per offrire alloggio agli sfollati, anche se sono affetti da dipendenze o disturbi mentali, e dare loro la protezione finanziaria in caso di eventuali danni.
Housing First segue le orme di altre iniziative a Seattle e Salt Lake City, che hanno dimostrato che fornire alloggi ha reso più facile per i senza tetto affrontare i loro problemi.
L’annuncio di Ige arriva pochi giorni dopo l’individuazione di un accampamento improvvisato molto sgradevole a Honolulu, conosciuto come Kakaako, che esisteva da diversi anni ed era stato casa per quasi 300 persone.
Il campo era stato criticato perchè allontana i turisti – uno dei principali flussi di reddito dell’isola – oltre a costituire un serbatoio di attività criminose ed un rischio per la salute per i vicini.
Tuttavia, l’agenzia delle Nazioni Unite ha criticato lo stato del luogo e la rimozione forzata, e mentre Ige si vantava che più della metà delle famiglie sono state sistemate in alloggi superiori mentre gli altri sono stati costretti a difendersi da soli.
Molti dei senzatetto delle Hawaii non sono indigeni, ma viaggiatori dal continente, che hanno sognato il clima della regione e standard di vita elevati.