L’amministrazione di Obama sta apparentemente sollecitando Ankara per assicurare il suo confine con la Siria ed evitare che l’ISIL e altri gruppi terroristici possano contrabbandare persone, armi e rifornimenti dentro e fuori del paese devastato dalla guerra, ma è chiaro che gli Stati Uniti e la Turchia abbiamo ben altri obiettivi in mente.
Washington stima che una forza di 30.000 potrà sigillare il confine.
È interessante notare che è necessario lo stesso numero di truppe per creare una zona di sicurezza in Siria, secondo la valutazione del Pentagono.
Questa non è una coincidenza e potrebbe stare ad indicare un possibile scenario molto preoccupante.
“Con ogni probabilità, l’Occidente vorrebbe tentare di effettuare un’incursione in Siria con il pretesto di essere stato provocato al confine, creando il ‘bisogno’ di attraversare il confine Siriano per perseguire i provocatori”.
Questo potrebbe essere il piano, infatti da quando le truppe di Damasco guidate ed assistite dalle forze russe stanno guadagnando terreno e spingendo gli estremisti fuori dalle loro roccaforti in tutta la Siria gli USA ed i suio “alleati” stanno navigando a vista in un pantano infinito creato dalle loro azioni di finanziamento e sostengno di mezzi miltari ai nemidi di Assad.
Se è così, Mosca dovrebbe fare ogni sforzo per evitare che ciò accada con tutti i mezzi diplomatici.
“Diplomaticamente è un sistema per garantire una forza di sicurezza alla frontiera sul lato siriano per inserire forze della NATO nel territorio turco”.
Nel frattempo, la Siria, la Russia e l’Iran dovrebbe mantenere un occhio su quelle che sono i temi focali dell’Occidente, per esempio la Turchia, dato che un incidente simile a quello dell’abbattimento di un aereo russo Su-24 potrebbe verificarsi in un prossimo futuro.
“Per Mosca, in particolare, l’abbattimento del suo Su-24 dovrebbe essere un giusto avvertimento che mentre la cooperazione dovrebbe continuare ad essere ricercata come una questione di buona diplomazia, il tradimento lo si deve attendere per una questione di buona pianificazione strategica”.