La ricerca sulla cura delle principali malattie che affliggono il sistema nervoso umano ci ha condotto su un sentiero del tutto inaspettato : l’OPTOGENETICA
Questa nuova metodologia in enorme sviluppo e di grande interesse per le grandi potenze mondiali permette di attivare e disattivare specifici neuroni modificati geneticamente usando solo un impulso di luce.
Già ampiamente sperimentata negli ultimi anni sugli animali da laboratorio, ha dimostrato palesemente che è possibile controllare una serie di reazioni comportamentali e “desensibilizzare” la reazione al dolore.
Gli esperimenti hanno dato quindi la possibilità di attivare e disattivare specifici neuroni in animali da esperimento. Controllando questi interruttori neurali, ha fornito indizi sui percorsi cerebrali coinvolti in malattie come la depressione e il disturbo ossessivo-compulsivo.
Un neuroscienziato della Stanford University, Scott Delp, ha sottolineato che “Nel modello animale funziona incredibilmente bene.
Ci sono aziende in fase avanzata di sviluppo che tramite questa nuova tecnologia stanno creando nuove terapie per il morbo di Parkinson e per altri disturbi neurologici.
La RetroSense Therapeutics, una società con sede in Michigan, ha comunicato l’intenzione di iniziare presto la sperimentazione umana per una condizione genetica che causa cecità.
La nuova tecnologia si basa sulle opsine, una classe di proteine che costituiscono un particolare tipo di canale ionico.
I neuroni contengono centinaia di diversi tipi di canali ionici, ma le opsine si aprono in risposta alla luce. Alcune opsine sono presenti nella retina umana, ma quelle utilizzate in optogenetica sono derivate da alghe e da altri organismi.
Le prime opsine usate in optogenetica, chiamate rodopsine di canale, si aprono per consentire agli ioni carichi positivamente di entrare nella cellula quando sono attivate da un lampo di luce blu, innescando l’invio di un impulso elettrico nel neurone.
Esistono poi altre opsine lasciano passare, in risposta alla luce, ioni carichi negativamente che hanno un ruolo inibitorio, rendendo possibile anche il silenziamento dei neuroni.
Con l’ingegneria genetica, i ricercatori hanno notevolmente ampliato l’arsenale di opsine disponibili, per esempio producendone alcune che rimangono aperte in risposta a un breve impulso di luce.
I laboratori che studiano i virus e la loro ibridazione per l’utilizzo “positivo” delle loro incredibili capacità di penetrare all’interno di un organismo e cellule, stanno progredendo rapidamente nella veicolazione di specifiche capacita ai neuroni.
I virus attualmente sono già utilizzati per altri tipi di terapia genica negli esseri umani, ma rimangono alcuni inconvenienti.
Devono penetrare neuroni maturi e consegnare il loro carico genico senza innescare una reazione immunitaria.
Inoltre, il neurone deve esprimere le opsine nel sito giusto e deve produrre la proteina continuamente, in teoria per sempre.
Delp e altri ricercatori hanno ottenuto effetti analgesici nei roditori con un vettore virale, attivando un’opsina per interrompere un circuito in grado di produrre dolore.
“Due settimane dopo una singola iniezione nel nervo periferico di virus contenente un gene per un’opsina inibitoria, si è osservata una consistente manifestazione della proteina nei neuroni in tutto il tratto a monte, fino alla pelle”, spiega Delp.
“Siamo in grado di sopprimere la sensibilità al calore e alla stimolazione tattile dolorosa, uno dei maggiori problemi nei pazienti con dolore cronico: tutto ciò che dobbiamo fare è illuminare la pelle”. Resta da verificare se la tecnica potrà mai funzionare negli esseri umani.
E’ del tutto superfluo evidenziare che l’originale volontà di curare… e caduta nel tranello del potere…. Il CONTROLLO!!!.
Un naltro sudio ha dimostrato quanto segue :
Il meccanismo di condizionamento alla paura coinvolge l’amigdala, una regione del cervello che svolge un ruolo importante nella lavorazione timore di ogni genere.
Nel caso in cui si associ la paura con un segnale acustico, l’amigdala laterale riceve informazioni audio dal talamo.
Quando c’è uno stimolo avversivo associato a tale informazioni uditive, alcuni neuroni nell’amigdala possono subire un processo noto come potenziamento a lungo termine, che è un termine per il miglioramento della comunicazione sinaptica pensato per essere alla base la formazione della memoria.
Questo miglioramento consente quei neuroni nell’amigdala di “ricordare” che le informazioni uditive sono stata seguita da qualcosa di negativo promuovendo un comportamento di “evitamento” semplicemente sentendo il tono in futuro.
Nabavi ha iniettato un virus che esprime una variante ChR2 nel cervello di topi aspettando fino a quando non è stato espresso nei neuroni dell’amigdala laterale.
Poi, invece di accoppiare la scossa con un tono uditivo, ha abbinato con uno flash di luce che avrebbe ipoteticamente attivato gli stessi neuroni nell’amigdala, esattamente come lo stimolo uditivo al fine di attivare la reazione conseguente al segnale acustico.
Questo ha creato una risposta di paura che era simile a quanto visto nei ratti che avevano lo shock accoppiato con un suono.
Così, i ricercatori hanno essenzialmente creato una memoria per uno stimolo uditivo in questi ratti, anche se non c’era nessuno stimolo uditivo presente.
I ricercatori hanno continuato a dimostrare che la formazione della memoria è probabilmente dovuto al potenziamento a lungo termine.
La ricerca tende a dimostrare che la stimolazione ottica può indurre una depressione a lungo termine, che è in qualche modo l’opposto di LTP, in quanto agisce per indebolire il collegamento tra sinapsi.
In questo modo, Nabavi è stato in grado di abolire la memoria.
Sorprendentemente, sono stati quindi in grado di riattivarla semplicemente ri-stimolando l’amigdala con la luce
Questo esperimento dimostra come l’optogeneticsa può essere utilizzata per attivare i neuroni specifici aiutandoci a capire il loro ruolo nel comportamento.
In questo caso, i ricercatori attivando i neuroni nell’amigdala hanno potuto dimostrare come sono coinvolti nel condizionamento della paura, verificando che LTP è importante per il processo di condizionamento paura.
Non è azzardato guardare in un prossimo futuro quando l’ingegneria genetica permetterà alle mega industrie della biotech di manipolare la genetica dei neuroni e delle cellule, attivando a comando specifici comportamenti, quali
- Paura,
- Rabbia,
- Dolore,
- Piacere,
- Violenza,
- Immunità al dolore;
- Cancellare a comando i ricordi;
- Creare stati d’animo che non ci appartengono
La lista può diventare infinita e bisogna pensare anche all’altro lato ….non oscuro….della ricerca, quando persone sofferenti potranno ritrovare una nuova fonte di salute e benessere.