L’80% dei marocchini crede che il proprio Paese abbia i requisiti giusti per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, nonostante le proteste contro la disoccupazione, la corruzione, la povertà e la mancanza di pari diritti.
Infatti, il 57% ritiene che la politica economica debba mirare a offrire opportunità di lavoro, il 33% pensa che debba concentrarsi sul miglioramento del tenore di vita, mentre solo il 10% crede che questa possa portare alla ricchezza.
Questi risultati arrivano da una ricerca nazionale condotta dall’Alta Commissione per la Pianificazione del Marocco e sono stati rilasciati dall’ente ufficiale durante la conferenza stampa di Rabat tenutasi martedì scorso.
Per quanto riguarda il problema occupazione, dalla ricerca emerge che il 41% di loro è favorevole a un impiego autonomo, il 33% preferisce invece lavorare negli enti statali e solo il 5% aspira a lavorare nel settore privato.
La ricerca continua e evidenzia come il 60% dei marocchini sia preoccupato per il cambiamento climatico e i suoi effetti sulle precipitazioni, la temperatura e il livello delle risorse idriche; il 26% pone invece l’attenzione sulla mancata efficienza della pulizia dei liquidi, il 65% sui rifiuti, mentre il resto si è interessato all’inquinamento atmosferico. Inoltre, la maggior parte degli intervistati ritiene che la bolletta dell’acqua e dell’elettricità siano aumentate, anche se gli stessi hanno espresso la loro soddisfazione per la facilità d’accesso a tali servizi.
Allo stesso tempo però, le persone hanno richiesto una maggiore cura e manutenzione dei trasporti, degli spazi verdi e dei boschi.
I marocchini non hanno nascosto neanche la loro preoccupazione per la carenza di servizio negli ospedali e nelle scuole. Essi sottolineano soprattutto la cattiva accoglienza, la corruzione imperante nelle istituzioni sanitarie e la debolezza dell’istruzione, anche se l’80% della popolazione ha iscritto i propri figli nelle scuole pubbliche.
Un terzo degli intervistati ha poi affermato che la disoccupazione e le droghe alimentano reati come furti e violenza fisica, mentre più del 50% riconosce un aumento della disoccupazione in tutte le istituzioni e i campi, soprattutto nel settore privato.
Il 44% dei marocchini ha inoltre dichiarato di vivere in condizioni di povertà estrema e che l’80% è costretta a chiedere l’elemosina; fenomeno che il 45% della popolazione attribuisce alla disoccupazione, mentre il 33% alla generazione di troppi soldi.
Dai risultati della ricerca, sembra quindi che i marocchini si lamentino e si preoccupino molto della disoccupazione, della fragilità del lavoro e delle difficoltà ad accedere ai programmi sociali; tutti fattori che portano inevitabilmente alla povertà estrema. Tuttavia, emerge un paradosso nella percentuale di persone che sostengono l’uguaglianza di genere tra uomini e donne, dove l’87% rifiuta la parità in materia di eredità.