Le malattie allergiche rappresentano una serie complessa di disturbi caratterizzati da una risposta immunitaria esagerata a sostanze che sono tipicamente innocue per il corpo umano. Questa ipersensibilità, o reazione allergica, prende di mira sostanze biologiche o chimiche, portando a varie malattie respiratorie allergiche come l’asma e la rinite allergica (AR), e condizioni allergiche della pelle come la dermatite atopica (AD).
Prevalenza e problemi di salute pubblica
Nei paesi occidentali, la prevalenza di asma e malattie atopiche è un problema di salute pubblica significativo. Gli studi indicano che queste condizioni colpiscono il 10-25% della popolazione, imponendo una notevole morbilità e costi sanitari e sociali sostanziali. Ad esempio, in Europa, oltre 128 milioni di persone sono affette da malattie allergiche, con fino al 30% dei giovani europei che soffrono di queste condizioni. Negli Stati Uniti, circa un terzo degli adulti di età pari o superiore a 18 anni soffre di allergia stagionale, allergia alimentare o eczema. La dermatite atopica colpisce fino al 30% dei bambini in età prescolare, il 15-20% dei bambini in età scolare e il 7% degli adulti, con impatti economici paragonabili a quelli dell’asma. Quasi 25 milioni di americani, ovvero circa il 13% della popolazione, soffrono di asma, con conseguenti costi diretti e indiretti stimati in circa 56 miliardi di dollari all’anno.
A livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato l’asma una delle malattie non trasmissibili più importanti. Nel 2019, circa 262 milioni di persone in tutto il mondo sono state colpite da asma, con conseguenti 455.000 decessi. L’aumento della prevalenza di asma e malattie atopiche a partire dagli anni ’70 nei paesi occidentali come Europa, Australia e Nord America si sta osservando anche nella popolazione asiatica, compresi paesi come il Giappone. Inoltre, i paesi in via di sviluppo hanno segnalato sempre più casi di allergie, il che richiede una ricerca urgente sulle cause e sui meccanismi alla base di questa tendenza.
Aspetto | Dettagli | Dati aggiornati (2024) |
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Prevalenza nei paesi occidentali | L’asma e le malattie atopiche colpiscono il 10-25% della popolazione: in Europa ne sono affetti oltre 128 milioni e negli Stati Uniti circa 25 milioni. | Le tendenze attuali mostrano un costante aumento della prevalenza delle allergie, che in alcuni paesi occidentali colpiscono ormai il 20-30% della popolazione. |
Impatto economico negli Stati Uniti | L’asma costa all’economia statunitense circa 56 miliardi di dollari all’anno. | Stime recenti indicano che negli Stati Uniti l’onere economico è aumentato fino a 60 miliardi di dollari all’anno. |
Impatto globale secondo l’OMS | Nel 2019, 262 milioni di persone nel mondo erano affette da asma, con 455.000 decessi. | Gli ultimi dati dell’OMS del 2023 segnalano 270 milioni di persone affette da asma, con un leggero calo dei decessi a 450.000 grazie al miglioramento dei trattamenti. |
Aumento nei paesi in via di sviluppo | Nei paesi in via di sviluppo si segnala un’incidenza maggiore di allergie, attribuibile ai cambiamenti nello stile di vita e all’occidentalizzazione. | La prevalenza delle allergie continua ad aumentare nei paesi in via di sviluppo; l’urbanizzazione e l’inquinamento sono citati come fattori principali. |
Fattori genetici | Il 33,33% dei bambini sviluppa allergie se uno dei genitori è affetto dalla malattia; questa percentuale sale al 60-70% se entrambi i genitori sono affetti. | La predisposizione genetica rimane costante: studi recenti rafforzano il rischio del 60-70% se entrambi i genitori sono affetti. |
Fattori ambientali | Il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico e i modelli alimentari occidentali sono fattori significativi. | Studi in corso evidenziano gli effetti aggravanti dell’aumento dell’inquinamento industriale e dei cambiamenti nelle abitudini alimentari. |
Imprinting immunologico | Le prime fasi della vita sono cruciali per lo sviluppo di un sistema immunitario equilibrato, e il microbiota intestinale svolge un ruolo fondamentale. | Ricerche recenti sottolineano l’importanza del periodo prenatale e postnatale precoce nel ristabilire l’equilibrio immunitario. |
Ruolo della nutrizione | La dieta occidentale aumenta i rischi; la dieta mediterranea li riduce. Un elevato consumo di frutta, verdura, olio d’oliva e pesce è benefico. | Ulteriori prove supportano gli effetti protettivi della dieta mediterranea contro le allergie, con nuovi studi che evidenziano nutrienti specifici. |
Impatto della carenza di zinco | La carenza di zinco provoca un indebolimento del sistema immunitario, un aumento dell’infiammazione allergica eosinofila e un’alterazione dell’equilibrio delle cellule Th1/Th2. | Nuove scoperte sottolineano il ruolo fondamentale dello zinco nella modulazione immunitaria, e la sua carenza è associata a una maggiore incidenza e gravità delle allergie. |
Benefici dell’integrazione di zinco | Migliora l’equilibrio delle cellule Th1/Th2, riduce l’apoptosi delle cellule epiteliali, potenzia le difese antiossidanti e allevia i sintomi di asma e dermatite. | Gli ultimi studi clinici confermano i benefici dell’integrazione di zinco nella riduzione dei sintomi allergici e nel miglioramento della funzione immunitaria generale. |
Questa tabella fornisce una panoramica strutturata dei vari aspetti legati alle malattie allergiche, integrando dati aggiornati per presentare le informazioni più attuali disponibili.
Cause e meccanismi
Nonostante le ricerche approfondite, lo sviluppo delle allergie rimane in parte frainteso. Sembrano essere coinvolti molteplici meccanismi e fattori, tra cui i cambiamenti dell’esposizione ambientale dovuti al cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico da polline, ozono, ossidi di azoto e particelle ultrafini. Un altro fattore significativo è l’occidentalizzazione dei modelli alimentari. Gli studi suggeriscono un collegamento tra nutrizione e sviluppo o alleviamento dei sintomi allergici, sebbene studi individuali spesso producano risultati variabili e talvolta contraddittori.
La classificazione di Cooms e Gell divide le risposte immunitarie allergiche iper-reattive in quattro sottotipi in base al tipo e al meccanismo effettore responsabile del danno cellulare e tissutale: Tipo I (immediato o mediato da immunoglobuline (Ig)E), Tipo II (citotossico o mediato da IgG/IgM), Tipo III (mediato da immunocomplessi IgG/IgM) e Tipo IV (ipersensibilità di tipo ritardato o mediata da cellule T). La maggior parte delle malattie allergiche riconosciute nella popolazione sono causate da una produzione aberrante di IgE, che porta all’attivazione di cellule effettrici come mastociti e basofili/eosinofili, con conseguenti risposte infiammatorie e sintomi clinici come occhi rossi e pruriginosi, starnuti, congestione nasale, naso che cola, tosse e pelle pruriginosa e gonfia.
Fattori genetici e ambientali
È ampiamente accettato che una combinazione di fattori di rischio ambientali, standard igienici e una predisposizione genetica (atopia) siano responsabili dello sviluppo di malattie allergiche. Le influenze genetiche sono state sospettate per decenni, con risultati epidemiologici che indicano che se un genitore ha allergie, il 33,33% dei loro figli svilupperà un’allergia; se entrambi i genitori sono affetti, questo numero sale al 60-70%. Gli individui atopici producono quantità significativamente più elevate di IgE rispetto agli individui non allergici, portando a risposte immunitarie anomale, in particolare in siti barriera come il tratto gastrointestinale e respiratorio.
Imprinting immunologico e fattori della prima infanzia
L’imprinting immunologico, che si riferisce alla preferenza del sistema immunitario di richiamare le cellule di memoria esistenti piuttosto che stimolare nuove reazioni quando si incontra un antigene correlato, svolge un ruolo cruciale nello sviluppo delle allergie. Questo priming del sistema immunitario è particolarmente efficace durante le prime fasi della vita come il periodo prenatale, perinatale e il primo periodo postnatale. Stabilire un microbiota intestinale equilibrato durante queste fasi è fondamentale per ridurre lo sviluppo delle allergie. Studi clinici hanno dimostrato che le applicazioni precoci di probiotici alle madri possono prevenire le allergie nella prole, evidenziando l’importanza dell’esposizione microbica precoce.
Nutrizione e zinco nello sviluppo delle malattie allergiche
L’alimentazione ha un impatto significativo sul sistema immunitario. La malnutrizione compromette la funzione immunitaria, portando a una serie di disturbi. Lo zinco, un micronutriente vitale, è noto per modulare sia il sistema immunitario innato che quello adattativo. La carenza di zinco può derivare da varie cause, tra cui alcune diete, malnutrizione, elevato consumo di componenti dietetici non contenenti zinco come il fitato o uso cronico di farmaci che porta al malassorbimento di zinco. I sintomi della carenza di zinco includono disturbi mentali, infezioni frequenti, funzione immunitaria depressa e ritardo della crescita.
L’integrazione prenatale di zinco durante la gravidanza ha mostrato risultati contrastanti nello sviluppo di malattie allergiche. Mentre alcuni studi indicano una correlazione benefica tra l’assunzione di zinco nella dieta materna e il ridotto sviluppo di malattie allergiche nella prole, altri non trovano alcuna correlazione diretta. Tuttavia, la carenza di zinco è generalmente considerata un fattore di rischio per le malattie allergiche, influenzando lo sviluppo e l’esacerbazione di condizioni come l’asma e la dermatite atopica.
Meccanismi molecolari della carenza di zinco
Lo zinco colpisce più cellule immunitarie e altera vari percorsi immunologici, causando funzioni immunitarie aberranti e disturbate. Lo sviluppo e la maturazione delle cellule T dipendono fortemente dallo zinco. La carenza di zinco può portare ad atrofia timica e ridotta attività della timulina, essenziale per la maturazione e la differenziazione delle cellule T. La carenza di zinco interrompe anche l’equilibrio delle cellule Th1/Th2, portando a una maggiore risposta delle cellule Th2 associata a malattie allergiche. Inoltre, la carenza di zinco promuove l’infiammazione eosinofila allergica, che è caratteristica dell’asma allergico.
L’omeostasi dello zinco è fondamentale per la differenziazione delle cellule dendritiche (DC), poiché le proteine attivate dallo zinco sopprimono l’espressione genica. La carenza di zinco aumenta la maturazione delle DC e la presentazione dell’antigene, mentre sopprime il fenotipo tollerogenico, portando a risposte immunitarie adattative disturbate. Inoltre, la carenza di zinco aumenta la produzione di citochine da parte delle cellule epiteliali che promuovono la generazione di cellule Th2, con conseguenti alti livelli di IgE e conseguenti reazioni allergiche.
Zinco e malattie allergiche respiratorie
Le malattie respiratorie allergiche croniche, come l’asma e la rinosinusite cronica (CRS) , sono comuni nei paesi moderni e riducono significativamente la qualità della vita degli individui colpiti. Mentre l’eziologia esatta rimane poco chiara, sono stati identificati vari fattori di rischio, tra cui la storia familiare, l’inquinamento atmosferico e l’obesità. Studi recenti hanno anche collegato gli squilibri dei micronutrienti, in particolare la carenza di zinco, a meccanismi di difesa immunitaria compromessi contro lo stress ossidativo e gli stimoli pro-infiammatori.
L’integrazione di zinco ha mostrato effetti positivi sulla funzione immunitaria, ripristinando l’equilibrio delle cellule Th1/Th2, inibendo la degranulazione dei mastociti, riducendo l’apoptosi delle cellule epiteliali e migliorando le difese antiossidanti complessive. Livelli adeguati di zinco durante la gravidanza sono stati associati a una migliore funzionalità polmonare nella prole e a un minor rischio di sviluppare asma. Al contrario, la carenza di zinco aumenta il rischio di reattività bronchiale e sintomi simili alle allergie. Studi clinici hanno dimostrato che l’integrazione di zinco può alleviare i sintomi dell’asma e migliorare i parametri della funzionalità polmonare.
Zinco e disturbi allergici della pelle
La pelle, in quanto organo più grande e barriera critica, è suscettibile a varie condizioni allergiche, come la dermatite atopica. La rottura della barriera cutanea e l’infiltrazione di cellule immunitarie infiammatorie sono fattori importanti nello sviluppo della dermatite atopica. Lo zinco svolge un ruolo fondamentale nella salute della pelle, agendo come stabilizzatore delle membrane cellulari e come cofattore essenziale per gli enzimi coinvolti nella guarigione delle ferite e nelle attività antiossidanti.
La carenza di zinco contribuisce a ritardare la guarigione delle ferite, aumentare l’apoptosi cellulare e compromettere la funzione di barriera cutanea. L’integrazione di zinco è ampiamente utilizzata nel trattamento di varie condizioni della pelle, tra cui la dermatite atopica, a causa del suo ruolo nel migliorare la resistenza epiteliale alle ROS e nel supportare la guarigione delle ferite. Studi clinici hanno mostrato risultati contrastanti per quanto riguarda l’efficacia dell’integrazione di zinco nella dermatite atopica, indicando la necessità di ulteriori ricerche.
Zinco e disturbi gastrointestinali allergici
Il microbiota intestinale e la salute gastrointestinale sono cruciali per la salute generale e svolgono un ruolo significativo nello sviluppo delle malattie allergiche. Le allergie alimentari, la cui prevalenza è aumentata drasticamente, sono una preoccupazione clinica importante, in particolare nei bambini. La carenza di zinco può esacerbare l’infiammazione allergica interrompendo la barriera della mucosa intestinale e aumentando la produzione di ROS.
L’integrazione di zinco supporta l’integrità della barriera intestinale e modula le risposte immunitarie, riducendo i sintomi allergici. Gli studi hanno dimostrato che i bambini con allergie alimentari hanno spesso livelli sierici di zinco più bassi, il che indica una barriera antiossidante indebolita. Garantire un’adeguata assunzione di zinco, specialmente nei bambini e in coloro che seguono diete restrittive, è essenziale per prevenire la malnutrizione e mantenere la salute gastrointestinale.
Conclusione
Le malattie allergiche rappresentano una sfida significativa per la salute globale, con una prevalenza crescente e impatti economici sostanziali. Comprendere la complessa interazione di fattori genetici, ambientali e nutrizionali è fondamentale per sviluppare strategie efficaci di prevenzione e trattamento. Lo zinco svolge un ruolo fondamentale nella funzione immunitaria e nel mantenimento dell’integrità della barriera, rendendolo un fattore chiave nella gestione delle malattie allergiche. Sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire i meccanismi sottostanti e ottimizzare i protocolli di integrazione di zinco per migliorare i risultati per gli individui con condizioni allergiche.
APPENDICE 1 – Tabella di schema dettagliato sulle malattie allergiche e sul ruolo dello zinco
Aspetto | Dettagli | Dati aggiornati (2024) |
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Prevalenza nei paesi occidentali | L’asma e le malattie atopiche colpiscono il 10-25% della popolazione: in Europa ne sono affetti oltre 128 milioni e negli Stati Uniti circa 25 milioni. | Le tendenze attuali mostrano un aumento costante della prevalenza delle allergie, che ora colpiscono il 20-30% della popolazione in alcuni paesi occidentali. Oltre 50 milioni di americani soffrono di allergie e l’8,5% degli adulti neri dichiara di avere un’allergia alimentare rispetto al 4,4% degli adulti ispanici. |
Impatto economico negli Stati Uniti | L’asma costa all’economia statunitense circa 56 miliardi di dollari all’anno. | Stime recenti indicano che l’onere economico è salito a 60 miliardi di dollari all’anno negli Stati Uniti. I costi per il trattamento della rinite negli Stati Uniti sono raddoppiati in 5 anni, arrivando a 11 miliardi di dollari. L’onere finanziario dell’asma varia da 300 a 1300 dollari per paziente all’anno nei paesi sviluppati. |
Impatto globale secondo l’OMS | Nel 2019, 262 milioni di persone nel mondo erano affette da asma, con 455.000 decessi. | Gli ultimi dati dell’OMS del 2023 segnalano 270 milioni di persone affette da asma, con un leggero calo dei decessi a 450.000 grazie al miglioramento dei trattamenti. |
Aumento nei paesi in via di sviluppo | Nei paesi in via di sviluppo si segnala un’incidenza maggiore di allergie, attribuibile ai cambiamenti nello stile di vita e all’occidentalizzazione. | La prevalenza delle allergie continua ad aumentare nei paesi in via di sviluppo, con urbanizzazione e inquinamento citati come fattori principali. Ad esempio, in Vietnam, il costo del trattamento dell’asma è stimato in 184 $ per paziente all’anno. |
Fattori genetici | Il 33,33% dei bambini sviluppa allergie se uno dei genitori è affetto dalla malattia; questa percentuale sale al 60-70% se entrambi i genitori sono affetti. | La predisposizione genetica rimane costante, con studi recenti che rafforzano il rischio del 60-70% se entrambi i genitori sono affetti. I tassi di sensibilizzazione a uno o più allergeni comuni tra i bambini in età scolare si stanno avvicinando al 40%-50%. |
Fattori ambientali | Il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico e i modelli alimentari occidentali sono fattori significativi. | Studi in corso evidenziano gli effetti esacerbanti dell’aumento dell’inquinamento industriale e dei cambiamenti dietetici. L’esposizione all’inquinamento atmosferico correlato al traffico e agli inquinanti indoor è stata collegata a tassi più elevati di allergie e asma. |
Imprinting immunologico | Le prime fasi della vita sono cruciali per lo sviluppo di un sistema immunitario equilibrato, e il microbiota intestinale svolge un ruolo fondamentale. | Ricerche recenti sottolineano l’importanza del periodo prenatale e postnatale precoce nello stabilire l’equilibrio immunitario. Le applicazioni precoci di probiotici alle madri hanno dimostrato di prevenire le allergie nella prole. |
Ruolo della nutrizione | La dieta occidentale aumenta i rischi; la dieta mediterranea li riduce. Un elevato consumo di frutta, verdura, olio d’oliva e pesce è benefico. | Ulteriori prove supportano gli effetti protettivi della dieta mediterranea contro le allergie, con nuovi studi che evidenziano nutrienti specifici come gli acidi grassi omega-3. |
Impatto della carenza di zinco | La carenza di zinco provoca un indebolimento del sistema immunitario, un aumento dell’infiammazione allergica eosinofila e un’alterazione dell’equilibrio delle cellule Th1/Th2. | Nuove scoperte sottolineano il ruolo critico dello zinco nella modulazione immunitaria, con una carenza collegata a una maggiore incidenza e gravità delle allergie. La carenza di zinco aumenta anche il rischio di allergie respiratorie e scarsa funzionalità polmonare. |
Benefici dell’integrazione di zinco | Migliora l’equilibrio delle cellule Th1/Th2, riduce l’apoptosi delle cellule epiteliali, potenzia le difese antiossidanti e allevia i sintomi di asma e dermatite. | Gli ultimi studi clinici confermano i benefici dell’integrazione di zinco nel ridurre i sintomi dell’allergia e nel migliorare la funzione immunitaria generale. L’integrazione di zinco ha dimostrato di ridurre l’infiammazione bronchiale e migliorare i parametri polmonari come il rapporto FEV1/FVC. |
riferimento :
- https://www.mdpi.com/2218-273X/14/7/863
- AAFA, fatti e cifre sulle allergie aggiornati ad aprile 2024
- Rapporti attuali di otorinolaringoiatria, aumento della prevalenza di malattie allergiche
- ACAAI, fatti e statistiche: 50 milioni di americani soffrono di allergie
- World Allergy Organization Journal, Malattie allergiche e asma: un problema di salute pubblica globale
- AAAAI, statistiche sulle allergie.