Vino nel bene o nel male
Il vino viene considerato maggiormente un alimento anziché una bevanda in quanto prezioso e ricco di componenti nutrizionali. Noto in antichità , con ricette mediche riportate sui papiri egizi , nelle tavolette dei Sumeri, nelle prescrizioni di Ippocrate fino ad arrivare a Paracelso. Ovviamente facciamo riferimento al vino non manipolato, come ad esempio ” il Champagne ” che non prevede nella suo metodo di elaborazione l’ aggiunta di solfiti ciò lo rende maggiormente tollerato sia dalla parte epatica sia dai palati più raffinati .
-L’assorbimento del vino avviene in modo immediato attraverso le mucose dello stomaco , il suo passaggio a livello circolatorio si manifesta dopo qualche secondo dalla sua assunzione.
– Il moderato consumo di vino non manipolato ( preferibilmente inteso come saltuario e non costante che porta facilmente ad abuso , dipendenza e tossicità) porta vari effetti positivi sulla salute , in effetti la presenza di polifenoli , tra questi resveratrolo avrebbe la capacità di ridurre il rischio di cardiopatie ed ischemie , rendendosi utile anche nel morbo di Alzheimer, nel potenziamento della memoria , nel rallentamento della senescenza, oltre ad essere un importante antiossidante ed antibatterico.
– L’abuso di vino avviene in modo lento e progressivo con l’aumento della quantità , che poco a poco raggiunge un quantitativo non tollerato dal proprio organismo . Malauguratamente porta spesso a complicanze a carico del fegato , del pancreas , del sistema cardiocircolatorio, dello stomaco e del sistema nervoso. In realtà il rapporto “tollerabilità e quantità” idonea potrebbe essere calcolato riferendosi al proprio peso moltiplicato per 0,6 gr. Inoltre si raccomanda di bere con intervalli non troppo brevi in modo tale da permettere alla funzione epatica la capacità di smaltire dall’organismo l’etanolo .
VINO ROSSO O VINO BIANCO
-la differenza tra vino rosso o bianco dipende dalla maggior quantità di polifenoli, quali resveratrolo e antociani . Essi si amplificano rendendosi più attivi se vengono invecchiati in botti di legno impregnati di acido tartarico , oggi metodologia molto diffuse per la praticità e durata nel tempo, rendendo il vino “strutturato” , che richiede meno mistificazione rispetto a quello bianco. Inoltre questi polifenoli aumentano la contrattilità arteriosa e venosa e fluidificano il tessuto ematico . La presenza dell’acido tartarico lo rendono un anticancerogeno specifico per i tumori della prostata.
-Il vino bianco è meno strutturato pertanto richiede l’aggiunta di additivi ,di conservanti e di stabilizzanti. Per queste ragioni bevendo il vino bianco si finisce per avere il classico ” cerchio alla testa”, mal di stomaco e fastidio al fegato.
K.G.