Per contrastare la carenza organica di ferro esiste l’utilizzo di un alimento semplice ed efficace .
Ricordiamo che il ferro è definito il trasportatore di ossigeno, pertanto una sua carenza specie se prolungata nel tempo può provocare in un individuo uno scarso assorbimento di sostanza nutritizie ma anche una grande difficoltà nell’espellere metaboliti e cataboliti.
In molte persone questa difficoltà organica provoca un rallentamento dell’apparato circolatorio e facile ristagno di tossine .
Con l’arrivo della farmacopea, i preparati contenente questo ione non sempre vengono ben tollerati, ma spesso si verificano effetti collaterali.
Ecco a voi un rimedio che veniva utilizzato nella tradizione popolare nei casi di carenza organica di ferro : “ LA MELA CHIODATA”.
I trucchi di dieteasier: la mela chiodata
La sua preparazione è semplice, con un comune chiodo di acciaio cromato delle dimensione di 8-10 cm circa, preventivamente lavato con detergente per l’eliminazione di oli usati durante la lavorazione del materiale stesso.
Il chiodo verrà infilato totalmente nella mela e verrà lasciato per 24 ore .
La mela andrà consumata di mattino possibilmente a digiuno in modo tale da favorire un assorbimento di ferro a contatto con una mucosa intestinale libera.
E sufficiente 1 chiodo .
Il chiodo andrà infilato in un altra mela senza lavarlo.
Solo quando il chiodo assume un colore brunastro avremo una cessione di ferro significativa e sopratutto un assorbimento organico senza compromissione.
La mela chiodata è priva di effetti collaterali pertanto indicata anche in gravidanza ed allattamento.
A distanza di 2 mesi dal suo corretto utilizzo ed in associazione all’apporto adeguato di verdure le riserve di ferro rientrano nei loro valori .
NB : la mela chiodata non provoca rischio di contaminazione perché il suo contenuto in acido malico favorisce la biodisponibilità di ferro esercitando una forte inibizione sullo sviluppo di flora
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