Radar accecati, danni ai sistemi elettronici di gestione, così come un’interferenza alle riprese satellitari in una “bolla” dal diametro di 600 chilometri, riferisce uno dei generali della NATO alla rivista “Daily OSNet”.
Insieme al sistema di difesa aerea “S-300” a bordo dell’incrociatore russo al largo delle coste di Latakia, questi due sistemi costituiscono, per definizione del generale Philip Breedlove, comandante americano dell’Alleanza Atlantica in Europa, la “bolla russa” in Siria, scrive “Dailiy OSNet”.
A seguito del funzionamento di questo sistema, la NATO si è ritrovata di fatto accecata in un raggio di 600 chilometri a partire dal centro della base russa di Latakia.
L’autore dell’articolo cerca di capire che tipo di arma segreta russa sia stata schierata in Siria. Si presume che abbia una tecnologia simile al sistema “Richag”, ma a quanto pare la sua funzionalità è molto più estesa.
La versione tattica di questo sistema era stata presentata ai giornalisti lo scorso aprile in Russia.
Il sistema “Richag” è montato sull’elicottero “Mi-8MT”.
Ora si sostiene che non esista alcun modo di neutralizzarlo. Le sue contromisure elettroniche sono studiate per accecare i radar, sonar ed altri sistemi di rilevamento con lo scopo di difendere gli aerei, elicotteri, droni ed altri sistemi di difesa terrestri e delle forze navali in un raggio di diverse centinaia di chilometri.
“Richag” può essere montato su qualsiasi tipo di armamento delle forze armate, compresi elicotteri e aerei, così come sulle unità terrestri e navali.
Il Richag-AV è il nuovo sistema anti radar della Russia, può essere montato su elicotteri, navi e altre attrezzature militari per interferire con i sistemi adi intercettazione elettronici degli vversari da distanza di distanza di diverse centinaia di chilometri; gli sviluppatori asseriscono che è il primo al mondo nel suo genere e potenza.
Nel corso di una presentazione per i giornalisti a Kazan, la ditta radio-elettronica russa denominata Radio-Electronic Technologies Concern (KRET) ha annunciato che sta consegnando il primo lotto di un nuovo sistema di armi del gruppo “guerra elettronica” montati su elicotteri – conosciuto come la ‘Richag-AV’ alle forze armate.
Il sistema Richag-AV, montato sul Mi-8MTPR1 (una variante dell’elicottero Mi-8MTB5-1) si dice che non abbia un equivalente globale.
Il suo sistema di contromisure elettroniche è stato progettato per bloccare il radar, sonar e altri sistemi di rilevamento da parte degli obiettivi di aerei in difesa, elicotteri, droni, forze di terra o navali dotati di sistemi di difesa aerea-aria e terra-aria in un raggio di diverse centinaia di chilometri.
Può essere montato su qualsiasi unità di qualsiasi delle forze armate, compresi elicotteri e aerei, così come le forze di terra e sulle navi.
La piattaforma Richag-AV-based Mi8-MTPR1, con schiere di antenne multi-beam e tecnologia DRFM, è stata progettata per oscurare attivamente e quindi sistemi radar “ciechi”, al fine di difendersi da sistemi di armi guidate con radio-elettronica.
In una situazione di combattimento, il sistema dovrebbe operare come parte di un gruppo di attacco dell’aviazione volta a sfondare praticamente qualsiasi sistema di difesa, accecare tutto fino al sistema missilistico antiaereo USA MIM-104 ‘Patriot’.
Accanto al Richag-AV, l’esercito russo sono attualmente in fase di sviluppo altri sistemi di guerra elettronica, tra cui l’aria L-175B Hibini e 1L269 Krasuha-2 e 1L267 Moskva-1 sistemi di guerra elettronica a terra.
KRET è la più grande holding industriale radioelettronici della Russia; è stata creata nel 2009.
La società è coinvolta nello sviluppo e nella produzione di apparecchiature radio-elettroniche in ambito civile e militare, così come sistemi radar con aria based, sistemi di guerra elettronica, e una varietà di strumentazione di precisione.
Secondo il generale Breedlove, “oltre al Baltico e al Mar Nero, i russi ci hanno tolto la visibilità nel Mediterraneo.”
Non è dimenticata la missione senza gloria della nave USA “Donald Cook” nel Mar Nero.
Gli analisti politici e militari rilevano che nell’ultimo periodo non ci sono stati interventi a “gamba tesa” contro il rappresentante di Mosca alle Nazioni Unite Vitaly Churkin da parte dei suoi colleghi americani. Sono cambiati il tono e il contenuto dei discorsi di John Kerry riguardo la Siria e l’Ucraina.
Il capo della diplomazia americana non chiede l’allontanamento immediato di Assad, ma allo stesso tempo rimprovera il regime di Poroshenko di non rispettare gli accordi di Minsk.
La Russia offre una risposta calma e adeguata alle accuse.
Ora i media statunitensi rinfacciano ad Obama tutto quello che diceva contro Mosca, ovvero di “aver fatto a pezzi l’economia russa” e che “la Russia è una potenza regionale”.
I commenti dei lettori di “Daily OSNet”: “non ci crediamo”, “tutte baggianate”, “lo distruggiamo con un semplice razzo”, “propaganda del Cremlino,” anche se ci sono idee sensate, come ad esempio “l’America è arrivata al punto in cui la cacciano via dappertutto”.