Il 29 Ottobre 2014 Le autorità Egiziane avevano ordinano agli abitanti di Rafah ad abbandonare le loro case
Gli edifici saranno demoliti per consentire all’esercito di creare una zona cuscinetto di 500 metri di larghezza e 13 chilometri di lunghezza, con l’obiettivo di fermare il traffico di armi tra l’Egitto e la Striscia di Gaza.
La decisione è stata presa in seguito agli attentati del 24 ottobre 2014 contro l’esercito egiziano nella penisola del Sinai, che hanno causato almeno 31 morti.
Il Cairo ha dichiarato lo stato di emergenza e imposto il coprifuoco nel Sinai.
Il valico di Rafah, che segna il confine tra l’Egitto e Gaza era stato chiuso a tempo indeterminato.
Ora l’Egitto ha riaperto il valico di Rafah al confine con la Striscia di Gaza, in entrambe le direzioni, per la prima volta da mesi. Il passaggio resterà aperto per almeno due giorni.
Sembra che la riapertura sia legata a un accordo raggiunto un mese fa tra l’Autorità Palestinese e l’Egitto, bypassando l’autorità di Hamas nella Striscia.
Il valico di Rafah è l’unico accesso che non sia controllato da Israele.
Donne palestinesi mostrano i passaporti a Rafah per oltrepassare il confine e andare in Egitto.(Ibraheem Abu Mustafa, Reuters/Contrasto)
I palestinesi mostrano il passaporto per passare dal valico di Rafah, tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. Il valico era stato chiuso dagli egiziani il 24 ottobre 2014 e riaperto per la prima volta il 26 novembre 2014. (Ibraheem Abu Mustafa, Reuters/Contrasto)